MEDITATION COUNSELING. " SE NON ORA, QUANDO? "
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Sono 20 anni che aiuto le persone a trovare soluzioni ai loro problemi. Io stesso, sono stato aiutato, quando mi sono dovuto confrontare con situazioni che da solo non riuscivo a gestire e a risolvere. Ricordo che salutai con enorme emozione l’arrivo dei miei quattro nipoti. Mamma ha sempre detto:- Siamo nati per mettere al mondo figli, questa è la nostra maggiore priorità. Tutte le altre cose sono secondarie. È l’espressione creativa più alta che esista sulla faccia della terra, nulla la può eguagliare-. Probabilmente non usò frasi così poetiche come sto facendo io, ma il senso era quello. A quei tempi, sebbene in cuor mio serbavo il desiderio di avere tre figli, due femmine e un maschio, successivamente trascorsi un periodo dove accantonai tale scopo. Fui risucchiato da pensieri che sentivo blaterare nel mondo e coi quali mi trovavo d’accordo. L’umanità è già fin troppo popolata. Sette miliardi di individui ( adesso siamo a 8 ) e io pensai di sottoscrivere tale richiesta e di non mettere al mondo creature divine. Avevo 17 anni quando all’improvviso mia mamma mi posò in braccio, il mio primo nipote, Daniele, di pochi mesi. Era la prima volta per me. Lo strinsi forte forte per non farlo cadere e mamma mi disse:- Abituati a prendertene cura senza paura che possa accadere qualcosa.- Da allora, la paura che i miei 4 nipoti potessero morire, non sfiorò mai un solo istante la mia mente. Nemmeno con Matteo, il primo figlio della mia ex compagna, che aiutai a crescere sin dall’età di 3 anni. Fu così che quando nel 2007 nacque mio figlio Alessandro, con stupore fui sorpreso nel ritrovarmi angosciato oltre ogni possibile ragionevole limite. Lo vedevo morire in ogni situazione. Mi alzavo di notte a controllare se respirava, e seppur ogni genitore ha di per sé una certa ansia, resta dentro l’umana accettazione. La mia si era trasformata in una vera e propria patologia. Fu dopo un anno che decisi di andare da un bravissimo terapeuta e di farmi aiutare. Fondamentalmente la mia paura inconscia risiedeva nella morte di papà avvenuta quando io avevo 8 anni. Fu bravissimo il terapeuta a condurmi attraverso una visualizzazione, dove mi fece raggiungere l’anima di papà che ovviamente era viva. Fu un momento emozionante per tutti e due di fusione totale. Io ero felicissimo di poterlo rivedere. Di abbracciarlo di nuovo dopo così tanto tempo. Di solito sogno che ritorna a casa e non glielo dico che è morto, così lui non lo sa e resta lì con noi. Lui era ancora triste, aveva 52 anni quando morì. Lo trovai con ancora le lacrime agli occhi di dispiacere per tutta la nostra famiglia, per averci lasciati lì soli. Mi accarezzò il viso con dolcezza e senza dire una parola trasferì la sua potente forza in me. Ci fu un passaggio di energia che di solito avviene naturalmente in vita tra un padre e un figlio e che noi a suo tempo non riuscimmo a completare. Lui è ancora vivo, adesso lo so. Vive in un’altra dimensione lontana e allo tempo tempo vicinissima alla nostra. Vi è una frase di Sant’Agostino che recita:- Coloro che abbiamo amato e perduto, non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo.- Bellissima. Fu così che portai a compimento l’elaborazione del lutto che dopo oltre 40 anni non era stata ancora completata. Da quel momento in poi ogni paura scomparve come per magia. Adesso sono un uomo forte, non più un bambino piccolo. Di tanto in tanto, la paura, la sentivo che cercava di raggiungermi di nuovo, ma non ce la faceva e si scioglieva come neve al sole. Oggigiorno, son solito frequentare le chiese, accendere una candela e dire una preghiera ( mandare luce ) a chi ne ha bisogno, mio figlio in primis. Ora, per quanto mi riguarda, poco importa se le anime esistono, se fu un’esperienza vera o immaginaria, ciò che conta è di essermi liberato dalla paura angosciante e soffocante che mi dilaniava l’anima. Come dice Gautama il Buddha:- La Verità è ciò che funziona.- La sessione funzionò a meraviglia grazie all’esperto terapeuta. Gli sarò per sempre riconoscente.
Esistono molte persone, che son subito pronte a farsi curare il corpo con medicine quando necessita, ma che mai e poi mai, andrebbero da un terapeuta a farsi aiutare, tale è l’identificazione che hanno con la loro mente. Dicono di sè:- Non sono mica pazza/o io…-. Farsi aiutare, casomai, è un segno di forza e non di debolezza. La sessione descritta sopra, è una delle tante metodologie da me utilizzate durante una sessione. Ne ho imparate molte altre, ma poco importa quale userò durante una sessione, ciò che conta è il risultato finale. Nell’immediato, se una persona è in paranoia nera, come lo ero io allora, opterò per una sessione risolutiva. Certo, c’è da dire, che il terapeuta, guardandomi negli occhi, colse al volo la mia aperta presenza meditativa e così non gli fu difficile condurmi dove voleva. Tutte le sessioni si basano sul momento Presente. È la chiave di accesso a tutte le soluzioni. Altre non ne esistono. Invito il ricevente a radicarsi nel momento Presente. A vedere con i propri occhi e la consapevolezza dell’assurdità di vivere nel passato o nel futuro. Di vivere in un mondo immaginario che non esiste. Fatto di pensieri illusori compulsivi. Di inganni. Di mistificazioni. Di dolori e sofferenze aberranti che nutriamo con i nostri stessi pensieri e si protraggono anche per anni e anni. È la mente non osservata. La disfunzione mentale per eccellenza che corrode l’intero pianeta. È la madre di tutte le dipendenze e che anzichè essere utilizzata in modo creativo, artistico, positivo ed amorevole, rincorre il volere sempre di più in un futuro che non esiste. Il dono più grande che ogni essere umano si può concedere è l’Adesso. Il Presente. Se non ora, quando?